lunedì 17 settembre 2012

Il fotovoltaico per i terreni agricoli


Il fotovoltaico per i terreni agricoli rappresenta un’opportunità di investimento economico di indubbio valore, oltre che una scelta rispettosa dell’ambiente e responsabile. L’installazione di un impianto elettrico di questo tipo, infatti, permette di utilizzare l’energia proveniente dai raggi del sole al fine di generare energia elettrica per mezzo di un impianto fotovoltaico. 

Decide di realizzare un impianto fotovoltaico per i propri terreni agricoli equivale a diminuire o addirittura eliminare in maniera sensibile i costi dell’energia elettrica, e al tempo stesso conquistare un contributo pubblico per ciascun chilowatt ora generato. 

Uno degli impianti migliori da questo punto di vista è quello realizzato a Monticelli, in provincia di Piacenza. Tale struttura integra l’attività agricola, su una superficie di ventuno ettari, con la generazione di energia pulita, per mezzo di pannelli a inseguimento solare costruiti su strutture mobili situate a quattro metri e mezzo di altezza e collegate mediante un sistema di comunicazione wireless e controllo particolarmente innovativo. 

I pannelli fotovoltaici, a comando, si dispongono in maniera perpendicolare rispetto al terreno, per permettere una distribuzione omogenea della neve e delle piogge, e per impedire eventuali danni agli stessi pannelli in caso di vento forte o grandine; inoltre, essi possono disporsi in maniera parallela rispetto al terreno al fine di favorire la circolazione dei mezzi agricoli al massimo. 

Per assicurare l’illuminazione diretta rispetto al terreno sottostante, i pannelli sono situati in maniera tale da contenere l’ombreggiamento al minimo, mentre i pali che sostengono la costruzione sono collocati a una distanza di oltre dieci metri l’uno dall’altro.

Si tratta, dunque, di una tecnologia agro-voltaica, per la quale è stato addirittura depositato un brevetto a livello internazionale, che dà la possibilità di andare oltre i consueti limiti tipici degli impianti fotovoltaici a terra tradizionali, dal punto di vista della sostenibilità ambientale, della compatibilità con l’agricoltura e della tutela del paesaggio. 

I pannelli sospesi, unitamente alla struttura flessibile, permettono di risparmiare spazio e di conseguenza di aumentare il terreno destinato alle coltivazioni. La struttura, in pratica, non ingombra, ed è costituita con materiali riciclabili e non inquinanti. Inoltre, non esistono vincoli rispetto alle operazioni connesse con l’attività agricola. 

Lo scopo è quello di giungere a un’integrazione sempre maggiore, impiegando la tecnologia esistente per arrivare a precise rilevazioni meteo, e per costruire impianti di irrigazione oppure reti contro la grandine. 

Attraverso l’agro-voltaico, dunque, diventa concreta la possibilità di sostenere una filiera corta, basata sulla sostenibilità, che permetta di mettere a disposizione delle comunità locali energia pulita e prodotti derivanti da agricoltura biologica. Inoltre, la diffusione di tale tecnologia potrebbe agevolare un modello collettivo fondato sullo scambio del posto e quindi su guadagni economici.

A proposito di tale ambito, vale la pena di sottolineare che sono stati eliminati gli elementi di retro-attività dell’articolo 65 relativo al decreto liberalizzazioni. Sospiro di sollievo, insomma, per gli operatori del fotovoltaico, timorosi di dover fare a meno di incentivi già approvati a proposito degli impianti realizzati su terreni agricoli.

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